Cesare: Religiosità dei Galli

Originale

Natio est omnis Gallorum admodum dedita religionibus, atque ob eam causam, qui sunt adfecti gravioribus morbis quique in proeliis periculisque versantur, aut pro victimis homines immolant aut se immolaturos vovent administrisque ad ea sacrificia druidibus utuntur, quod, pro vita hominis nisi hominis vita reddatur, non posse deorum immortalium numen placari arbitrantur, publiceque eiusdem generis habent instituta sacrificia. Alii immani magnitudine simulacra habent, quorum contexta viminibus membra vivis hominibus complent; quibus succensis circumventi flamma exanimantur homines. Supplicia eorum qui in furto aut in latrocinio aut aliqua noxia sint comprehensi gratiora dis immortalibus esse arbitrantur; sed, cum eius generis copia defecit, etiam ad innocentium supplicia descendunt.

Traduzione

Tutto il popolo dei Galli è molto dedito alle pratiche religiose e per tale motivo, quelli che sono affetti da malattie piuttosto gravi e quelli che si trovano nei combattimenti e nei pericoli o sacrificano persone come vittime o promettono di sacrificarsi, e per tali sacrifici si servono dei druidi come ministri, perché pensano che la volontà degli dei immortali non possa essere placata altrimenti se la vita di un uomo non è ripagata dalla vita di un (altro) uomo, e a spese pubbliche hanno stabilito sacrifici di tal genere. Altri hanno statue di enorme grandezza, le cui membra intessute di vimini riempiono di uomini vivi; ed essendo queste (membra) bruciate, gli uomini, circondati dalla fiamma, muoiono. I supplizi di coloro che siano stati sorpresi nel furto o nella rapina o colpevoli di qualcosa, ritengono siano più graditi agli dei immortali. Ma quando manca la disponibilità di tal genere, ricorrono anche a sacrifici di innocenti.