Sallustio, Bellum Iugurthinum: Il controllo diplomatico e l’intervento militare in Africa

Originale

Bello Punico secundo, quo dux Carthaginiensium Hannibal post magnitudinem nominis Romani Italiae opes maxume adtriverat, Masinissa rex Numidarum in amicitiam receptus a P. Scipione, quoi postea Africano cognomen ex virtute fuit, multa et praeclara rei militaris facinora fecerat. Ob quae victis Carthaginiensibus et capto Syphace, quoius in Africa magnum atque late imperium valuit, populus Romanus, quascumque urbis et agros manu ceperat, regi dono dedit. Igitur amicitia Masinissae bona atque honesta nobis permansit. Sed imperi vitaeque eius finis idem fuit. Dein Micipsa filius regnum solus obtinuit Mastanabale et Gulussa fratribus morbo absumptis. is Adherbalem et Hiempsalem ex sese genuit Iugurthamque filium Mastanabalis fratris, quem masinissa, quod ortus ex concubina erat, privatum dereliquerat, eodem cultu quo liberos suos doi habuit.

Traduzione

Nella seconda guerra punica, in cui Annibale, generale dei Cartaginesi, aveva logorato in maniera gravissima le forze dell’Italia, come mai da quando il nome di Roma aveva raggiunto grande potenza, Massinissa, re della numidia, accolto in amicizia da Publio Scipione, che ebbe poi, per il suo valore, il soprannome di Africano, aveva compiute molte e splendide imprese militari. in seguito a ciò, dopo la vittoria sui Cartaginesi e la cattura di Siface, ceh ebbe in Africa un vasto e potente impero, il popolo romano fece dono al re di tutte le città e di tutte le terre che egli aveva preso con le armi. Pertanto l’alleanza di Massinissa ci rimase buona e fedele; però la fine della sua vita segnò anche la fine del suo impero. Poi tenne da solo il regno suo figlio Micipsa, essendo morti di mallattia i suoi fratelli Mastanabale e Gulussa. Egli ebbe due figli, Aderbale e Jempsale, e tenne in casa sua con la stessa cura che per i suoi figli Giugurta, figlio del fratello Mastanabale, che Massinissa aveva lasciato senza diritti legali, poiché era nato da una concubina.