Cicerone: Misure di Cicerone per fronteggiare il pericolo

Originale

Quae cum ita sint, Quirites, vos, quemadmodum iam antea, vestra tecta vigiliis custodiisque defendite; mihi ut urbi sine vestro metu ac sine ullo tumultu satis esset praesidi consultum atque provisum est. Coloni omnes municipesque vestri, certiores a me facti de hac nocturna excursione Catilinae, facile urbes suas finisque defendent. Gladiatores, quam sibi ille manum certissimam fore putavit, quamquam animo meliore sunt quam pars patriciorum, potestate tamen nostra continebuntur. Q. Metellus, quem ego, hoc prospiciens, in agrum Gallicum Picenumque praemisi, aut opprimet hominem aut eius omnis motus conatusque prohibebit. Reliquis autem de rebus constituendis, maturandis, agendis, iam ad senatum referemus, quem vocari videtis.

Traduzione

Poiché le cose stanno così, o cittadini romani, difendete, come già prima (avete fatto), le vostre case con pattuglie notturne e sentinelle; io deliberai e feci in modo che ci fossero abbastanza guarnigioni senza il vostro timore e senza alcuna agitazione. Tutti i coloni e i vostri concittadini, informati da me di questa escursione notturna di Catilina, difenderanno senza difficoltà le loro città e i confini. I gladiatori, che quello [Catilina] riteneva sarebbe stato un manipolo (di uomini) a lui molto fedele, quantunque siano di animo più nobile di una parte dei patrizi, tuttavia saranno tenuti a freno dalla nostra autorità. Quinto Metello, che io, stando in guardia da questo, mandai avanti nel territorio gallico e del Piceno, sia vincerà l’uomo sia frenerà ogni suo incedere e ogni suo tentativo. Mentre riguardo alle altre cose da stabilire, da compiere, da fare, riferiremo subito al senato, che vedete essere stato convocato.