Analisi de GLI OCCHI DELLIMPERATORE di Laura Mancinelli

TITOLO

Gli occhi dell’imperatore, azzurri, intensi e lontani, sono il filo conduttore che congiunge tutta la storia: quando questi occhi si chiudono, cioè quando l’imperatore muore, finisce anche il romanzo. Durante il viaggio la contessa se ne dimentica un po’, pensando invece al cavaliere.

DATA DI PUBBLICAZIONE

La prima edizione del libro uscì nel 1993 presso l’editore Giulio Einaudi.

GENERE LETTERARIO

Romanzo sentimentale di ambientazione storica.

AMBIENTE

La vicenda si svolge nella prima metà del 1200 in diversi luoghi in Italia, ma i principali sono il Castel del Monte (la corte in Puglia dell’imperatore) e il castello degli Agliano nel Monferrato. Gli altri sono quelli che visitano durante il viaggio: Lavagna, dove la nave salpa, la costa di Gallura in Sardegna, Amalfi, la foresta dove subiscono l’attacco dei baroni ribelli, il Vulture e in generale i monti dell’Appennino, la valle dell’Ofanto, la riva d’Adria, Trani e la sua cattedrale dove Bianca viene incoronata. I luoghi interni sono ben pochi in quanto questa è la storia di un viaggio. Essi sono le stanze del castello degli Agliano, di Castel del Monte (in particolare le stanze dell’imperatore dove lentamente egli muore), le cabine della nave e alcune capanne di pastori, casupole abbandonate, o più raramente un castello di qualche signore dove si riposavano durante la cavalcata sui monti.

La storia dura circa un anno: Tannhauser parte da Castel del Monte a marzo e vi ritorna la primavera dell’anno dopo.

L’ambiente sociale è rappresentato da tutte le classi: c’è l’imperatore, di somma importanza, la contessa Bianca, i baroni ribelli, il cavaliere di Tannhaus, il suo scudiero Nicco, che prima di prestarsi al suo servizio era un pescatore, la nutrice di Bianca, un pastore di maiali.

TRAMA

Quando era ancora una fanciulla, Bianca Lancia aveva conosciuto l’imperatore Federico II e aveva avuto un figlio da lui. Poi Federico se ne era andato tanto velocemente quanto era arrivato e le aveva detto che un giorno sarebbe venuto a prenderla o avrebbe mandato qualcuno. E così fece. Un giorno giunge al castello degli Agliano il cavaliere di Tannhaus con il suo scudiero e chiede la mano della contessa da parte dell’imperatore. Il giorno dopo ripartono con anche Manfredi, il figlio di Bianca, Pelone, il suo cane, la nutrice di Bianca e alcuni cavalieri degli Agliano. Arrivati alla spiaggia di Lavagna a cavallo, si imbarcano sulla nave di Stefano, un pirata fedele all’imperatore, e dopo alcuni mesi arrivano al porto di Amalfi, dove riprendono il cammino passando per le montagne, guidati e protetti dai cavalieri dell’imperatore. Durante la seconda parte del viaggio subiscono un agguato di alcuni baroni ribelli, ma riescono a salvarsi; attraversati gli Appennini e la valle dell’Ofanto, giungono alla cattedrale di Trani dove avviene l’incoronazione di Bianca. Durante il viaggio Bianca e Tannhauser si innamorano l’uno dell’altra, ma il loro amore è fatto solo di parole e sguardi perché sanno che non possono tradire l’imperatore. Al loro arrivo al Castel del Monte Federico è molto malato e vicino alla morte e li prega perché non lo dimentichino.

STRUTTURA DELLOPERA, RAPPORTO FABULA-INTRECCIO, NARRATORE

Esposizione

Presentazione dei protagonisti, Bianca e Federico, con flash-back di quando si sono conosciuti e hanno avuto Manfredi.

Esordio

La sua seconda moglie muore, così, siccome Federico incominciava ad essere vecchio, stanco e forse malato, incarica Tannhauser di condurre al Castel del Monte la contessa e suo figlio. Il giorno dopo che il cavaliere arriva al castello degli Agliano riparte nella direzione opposta con Bianca, Manfredi, alcuni cavalieri degli Agliano e la nutrice di Bianca in una portantina, affiancata da Nicco.

Peripezie

Un primo tratto lo fanno a cavallo, poi a Lavagna salgono sulla nave del pirata Stefano e proseguono via mare fino ad Amalfi. Lì riprendono il viaggio a cavallo attraversando gli Appennini, arrivano così alla valle dell’Ofanto e infine sulla riva del mare d’Adria. Giunti alla cattedrale di Trani, avviene l’incoronazione della contessa e poi, alcuni giorni dopo, l’investitura di Manfredi.

Scioglimento

Prima di morire Federico fa capire che consentiva a Bianca e Tannhauser di amarsi e li prega affinché lo ricordino e lo rendano partecipe della loro gioia e anche della loro tristezza.

Verso l’inizio del romanzo la fabula non coincide con l’intreccio perché viene raccontata la prima volta in cui si erano incontrati Bianca e Federico e la maledizione di Tannhauser, ma poi non ci sono altri flash-back.

Il narratore è esterno alla vicenda e onnisciente.

PERSONAGGI

Bianca Lancia, la protagonista del romanzo.

Da piccola amava andare a cavallo come un ragazzo e allevava alcuni falchi cacciatori: il suo prediletto era Folgore Gentile, a cui aveva legato alla zampa un nastrino con su scritto il nome di lei. Conobbe l’imperatore grazie al suo falco, in quanto anche lui era un appassionato di falchi e gliene regalò uno: alla zampa di questo Bianca legò un nastrino con su scritto “Federico”. Con l’imperatore ha passato un’ora d’amore e molti anni di desiderio, fino al giorno in cui arriva il cavaliere di Tannhaus che la porta in Puglia dal suo amore. Ma durante il viaggio la sua passione per Federico si spegne e si accende invece per il cavaliere. Si capisce che è innamorata dal fatto che fa lo stesso sogno che fece quando conobbe l’imperatore, di cui si innamorò: in questo sogno c’era lei che veniva avvolta da un cespuglio di allori e il suo corpo indifeso si abbandonava alle molli carezze del giovane fogliame. Un altro segno del cedimento del suo amore per Federico è che, prima di lasciarsi, Bianca e Federico si erano dati l’appuntamento, che era nello stesso tempo una promessa, di incontrare con la mente gli occhi dell’altro al tramonto, e durante il viaggio se ne dimentica più volte. Quando poi al Castel del Monte Federico sta morendo e chiama al suo capezzale Tannhauser mentre è presente anche Bianca, lei esce dal castello e passeggia intorno alle mura. Questo fa capire quanto si senta in colpa nell’amare il cavaliere e, quindi, nel tradire il suo imperatore.

L’imperatore Federico II

Nipote di Federico Barbarossa, figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla, l’imperatore Federico II ha ereditato da lei il regno di Sicilia. È appassionato di falchi e ha iniziato a scrivere un trattato sulla falconeria e la caccia con gli uccelli rapaci che non ha mai finito, così, in occasione dell’investitura di Manfredi, glielo affida affinché lo finisca se avrebbe avuto voglia. I suoi doveri da imperatore lo hanno sottratto ai suoi piaceri, come il trattato suddetto e l’amore della sua vita. È l’uomo di cui Bianca si innamora quando era ancora una fanciulla. Per molti anni la lascia al castello degli Agliano dicendole che un giorno sarebbe venuto o avrebbe mandato qualcuno per portarla da lui. Quando finalmente, essendo morta la sua seconda moglie, può sposarla, si ammala, così non può fare quello che è il sogno della sua vita, andarla a prenderla personalmente. Ciò è dovuto al fatto che è vecchio di una vita troppo intensamente vissuta e stanco di un tempo che per lui trascorreva troppo veloce. Affida il delicato compito a Tannhauser, suo fedele cavaliere, che lo porta a termine. Ma poco dopo che Bianca arriva al Castel del Monte l’imperatore muore e prega Tannhauser e Bianca affinché non lo dimentichino.

Tannhauser

È il cavaliere a cui Federico affida il compito di portare Bianca e Manfredi da lui in Puglia per sposarla e per legittimare suo figlio. Molto tempo prima era un musico, suonatore di arpa, ma poi la sua arte fu stroncata da una maledizione lanciatagli senza un motivo apparente da una vecchia che Tannhauser non aveva mai visto prima. Nicco ci spiega che la maledizione era stata inferta proprio a lui perché era il musico più bravo e il cavaliere più grande della schiera, e la vecchia, punendolo, voleva punire tutti i cavalieri che, come lui, seducevano le ragazze senza amarle. Ma stando con Bianca si innamora di lei e, ritrovando la felicità, la sua mano riprende a pizzicare l’arpa con nuova esperienza. Ma alla fine del viaggio ritorna ad essere triste perché con la fine di esso finisce anche la sua storia d’amore con la contessa fatta di soli sguardi e parole.

Manfredi

Manfredi è il figlio dell’imperatore e di Bianca concepito nell’unica ora d’amore che i due hanno passato insieme. Ha sedici anni, i capelli biondi e gli occhi azzurri degli Hohenstaufen, che hanno riflessi viola quando guardano nell’ombra e sono trasparenti come l’acqua quando guardano il sole. Quando vede Stefano il pirata gli viene voglia di diventare come lui, ma è lo stesso Stefano a distoglierlo dall’idea perché dice che solo chi è povero può diventare un pirata.

Personaggi minori

Gli altri personaggi minori sono la nutrice di Bianca, che si lamenta sempre con il povero Nicco tranne dopo essere andata a letto con lui, Nicco, lo scudiero di Tannhauser, Stefano il pirata, che li aiuta ad attraversare il mar Ligure e il Tirreno fino ad Amalfi, il pastore di porci, che offre a tutto l’equipaggio la cena sulla costa di Gallura in Sardegna, i baroni ribelli, che cercano di rapire Bianca fallendo nel loro intento, Pelone, il cane di Manfredi.

MESSAGGIO E TEMATICHE PRINCIPALI

Il messaggio è che noi possiamo fare ben poco di fronte alla sorte, la quale decide le nostre esistenze. Inoltre dobbiamo cercare di amare tutto, sia le cose che ci rallegrano che le cose che ci rattristano.

Le tematiche più importanti sono l’amore, la sorte, la magia e le maledizioni, la poesia, la musica.

FORMA

La lettura è scorrevole e comprensibile. L’autrice cerca di usare nei discorsi diretti un linguaggio che si avvicini il più possibile a quello medievale, e usa anche alcune espressioni del dialetto toscano. Sono inoltre presenti alcuni versi di poesie-canzoni che Federico manda alla sua amata e che Tannhauser canta accompagnato dalla sua arpa.

Nel romanzo prevale il discorso diretto, mentre quello indiretto, presente soprattutto nei primi capitoli, serve per descrivere i paesaggi e i sentimenti dei personaggi.

Le descrizioni sono particolareggiate.

I periodi sono in media abbastanza lunghi.

GIUDIZIO PERSONALE

Questo romanzo mi è piaciuto molto, anche se è un po’ corto. Si poteva ampliare ad esempio la descrizione del viaggio con maggiori episodi.

FRASE SIGNIFICATIVA

Per questo libro ho deciso di riportare due frasi perché, secondo me, sono entrambe molto significative e fanno parte del messaggio.

Capitolo 7: «Non si può mai sapere che cosa ci serba la sorte. A volte qualche cosa a cui non si è mai pensato, e che non ci aspetteremmo mai».

Capitolo 28: «La nostra vita non la facciamo noi. Come ci viene data dobbiamo prenderla. Ma in tutte le cose possiamo cercare un poco di bene da riporre nel fardello dei ricordi, o nel magazzino dell’anima come piccola messe di frutti. Anch’io sono triste, e voi sapete perché.» […] «Avete imparato che anche il dolore è vita quando lo si accetta».