Analisi de I DODICI ABATI DI CHALLANT di Laura Mancinelli

TITOLO

Il titolo di quest’opera si riferisce ai dodici abati che vengono “assunti” dal vecchio marchese Alfonso di Challant per vigilare sulla castità del duca Franchino di Mantova. Essi rappresentano un elemento presente in tutto il racconto, anche se, a mano a mano che la storia prosegue, alla fine muoiono tutti.

DATA DI PUBBLICAZIONE

Questo romanzo è stato pubblicato nel 1981.

GENERE LETTERARIO

Romanzo di ambientazione storica.

AMBIENTE

La storia è ambientata intorno alla fine del XIII secolo in un castello arroccato tra le montagne della Val d’Aosta e dura un anno, dalla morte del vecchio marchese all’incendio del castello. L’unico ambiente esterno è il bosco; gli ambienti interni sono le stanze del castello.

TRAMA

Alla morte del vecchio marchese Alfonso di Challant venne nominato come suo successore il duca Franchino di Mantova, vedovo della figlia del marchese. Ma una clausola, che il duca non aveva letto, diceva che sarebbe dovuto rimanere casto per tutta la vita, e a far rispettare questo voto vennero dai conventi della valle dodici abati. Ma per fortuna del duca non durò molto questa prigionia: infatti, uno dopo l’altro, morirono tutti i dodici abati nel giro di un anno. L’ultimo morì nell’incendio che l’abate stesso aveva appiccato al castello perchè diceva che era il castello del demonio e voleva uccidere tutti i peccatori che vi alloggiavano. Distrutto il castello, la marchesa disse che erano liberi di andare dove volevano. Lei, Cicco e Venafro andarono a chiedere ospitalità alla pretessa.

Durante il romanzo sono presentati molti personaggi, che compaiono solo in un capitolo (come il mercante, l’inventore, l’astrologo) o ritornano dopo un po’ di tempo per una breve apparizione (come il trovatore e il filosofo). Ognuno di essi rappresenta una classe sociale del Medioevo.

STRUTTURA DELLOPERA, RAPPORTO FABULA-INTRECCIO, NARRATORE

Esposizione

Vengono presentati i personaggi principali.

Esordio

Viene descritta la successione del feudo al duca Franchino di Mantova, la clausola del testamento e l’arrivo dei dodici abati.

Peripezie

Nell’arco di un anno si alternano diversi personaggi e muoiono tutti gli abati, uno dopo l’altro.

Scioglimento

Muore anche l’ultimo abate, il castello viene distrutto dall’incendio e i vecchi abitanti del castello sono liberi di andare dove vogliono, in particolare il duca, che è libero dall’impegno precedentemente impostogli.

La fabula e l’intreccio coincidono perchè vi sono flash-back.

Il narratore è esterno e onnisciente; sono anche presenti dei narratori interni che corrispondono agli ospiti del castello.

PERSONAGGI

Il Duca Franchino di Mantova

È il protagonista della storia insieme alla marchesa. Era biondo, esile, con gli occhi azzurri. Per questi motivi avrebbe dovuto (e forse anche voluto) essere un menestrello, senza contare che si divertiva a comporre canzoni sulla viola. Si era pentito di aver firmato il testamento, oltre per il fatto che doveva rimanere casto, soprattutto perchè non era capace di amministrare un territorio, con tutte le seccature del caso. Ma aveva accettato perchè gli sembrava brutto non accettare, perchè di solito si fa così; il perchè in fondo non lo sapeva nemmeno lui. Era perpetuamente innamorato, anche se non sapeva amare. Era geloso di tutti gli ospiti del castello che corteggiavano madonna Bianca di Challant, tanto che cacciò il trovatore.

La Marchesa Bianca di Challant

Era una donna molto bella, amata da molti, tra cui il duca, il filosofo, il trovatore e l’abate Mistral. Aveva l’abitudine di uscire a cavallo la sera prima del tramonto. A volte montava Ippomele, cavallo bianco e superbo, dal trotto lento e solenne; altre volte cavalcava Yvars, nero, agile, nervoso e scattante. Con Ippomele si vestiva tutta di bianco: bianco il mantello, bianco il velo, bianco il grande cappello posato sul velo; con Yvars, invece, si vestiva tutta di nero. Ma era bellissima in entrambe le occasioni.

La Madonna Maravì

Proveniva dalla corte Angioina di Napoli. Aveva i capelli riccioli ramati e si innamorò di messer Goffredo da Salerno. Per sedurlo decise di vestirsi con un abito di raso rosso ciliegia, bordato allo scollo e alle maniche: il rosso del vestito accentuava il rosso dei capelli e il candore del collo e del seno che generosamente appariva dall’ampia scollatura. Ma Goffredo non ne voleva sapere niente di lei, addirittura la schivava. Così Maravì si ammalò: occhi rossi e un po’ gonfi, labbra screpolate e acconciatura trasandataerano i sintomi della malattia d’amore. Quando poi, accecata dalla rabbia, aveva tirato dalla finestra un grande pezzo degli scacchi a un uomo che le sembrava essere Goffredo, aveva ucciso l’abate Foscolo.

Il mercante veneziano

Era un uomo imponente, forse di cinquant’anni, con le tracce di una recente bellezza nel viso nobilissimo e negli occhi espressivi. Era vestito di lunghe calze di velluto nero su cui ricadeva un’ampia giacca di panno rosso, le cui pieghe erano rattenute in vita da un’alta cintura; sopra portava una corta mantella, nera come le calze, e molto ampia. Il suo abbigliamento mostrava che era un uomo abituato all’agiatezza tipica della Venezia di quel tempo. Ma era dovuto scappare dalla sua città perchè su di essa si era improvvisamente abbattuto un male chiamato onfalopatia, che uccideva l’ombelico. La marchesa comprò da lui un occhiale che faceva vedere nove volte una cosa e lo regalò all’abate Leonzio, che morì poco dopo, proprio in seguito a questo dono.

MESSAGGIO E TEMATICHE PRINCIPALI

Il messaggio è quello di vivere la propria vita con gioia e fino in fondo, senza tristezza.

Il tema principale del romanzo è l’amore: amore verso la donna che, col suo atteggiamento, può creare turbamento, tormento, dolore e persino malattia. Vengono affrontati anche altri argomenti, che sono caratteristici del Medioevo: la filosofia, la musica, l’astrologia, la medicina, scienze e tecnologia, magia e superstizione. Sono tutti presentati mediante i personaggi che fanno visita al castello. Nel romanzo è sempre presente lo scontro tra le due mentalità: da una parte quella della Chiesa medievale che si oppone ai piaceri terreni e alla libertà di pensiero, dall’altra la mentalità moderna che ricerca nella vita i piaceri e le gioie.

FORMA

Il linguaggio è semplice e la lettura scorrevole. I periodi sono piuttosto lunghi.

FRASE SIGNIFICATIVA

«Se qualcuno dei nostri amici, venedo a cercarci, chiederà del castello di Challant, dite che non esiste più. Ma ditegli che noi esistiamo ancora e che se vuole potrà trovarci, in qualche parte di questa valle».